21/02/09

il suono di un uomo tre




Sono sceso alle tre del mattino
il sonno era terminato, nelle sue piccole ore di sbieco al letto.


Sulle spalle due ritagli di penombra,

qualche spiffero di silenzio.


Sono sceso per scrivere e per non dirti nulla .


Ticchetto ticchetto con le gambe

in attesa sorseggio un latte macchiato di poca luce.


Aurora non tarderà a venire,


è sempre in fondo alla valle, giù alla fine dello sterrato,


carina passeggia sempre senza un suono,


in un vestito rosso a bolli bianchi .


Fuori dal letto ti ho pensato,


senza radermi,


grattandomi sul mento quell' ultimo pelo di sogno.


Son certo che dormi ,

che sono le tre,

che Aurora mi aspetta.

cantando ad un uomo




dormivo a volte dentro un' auto


è lì che ho scoperto di cosa è fatto un sogno,
credimi tu non sai come si sta bene mentre aspetti di dormire


avvoltolata nella maglia di lana azzurra azzurra profumata profumata
il corpo cade come acqua cade,


si affloscia,


si ammolla nel buio


tutti i suoni si infilano nell'ovatta nascosta dei sedili .
Appaiono poi le luci dei fari che fischiano come le gomme,


illuminando gli occhi chiusi
la bocca aspetta di baciarti fuori dal sonno


per 'contarti quante stelle di polvere ho respirato


mentre tutto era tra il primo minuto socchiuso e il breve tempo assonato.
poi mi dicevi
vieni dammi i tuoi occhi che ancora prendono luce dal buio
ed io aprivo il mio finestrino